Oggi si festeggia il 23° anniversario dall’approvazione, da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, della Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia, e da tutti ribattezzata “Giornata Mondiale dell’Infanzia”. La Convenzione cita all’articolo 6 : ” gli Stati parti riconoscono che ogni fanciullo ha diritto innato alla vita […] e sii impegnano a garantire nella più ampia misura possibile la sopravvivenza e lo sviluppo del fanciullo”, ma quanto è stato effettivamente fatto e quanto ancora è da fare perché ogni bambino che viene al mondo veda tutelati i propri diritti e possa vivere appieno la propria infanzia e prepararsi per un futuro migliore? Purtroppo di strada ce n’è molta.
Stando ai dati del report di Save the children, “Nati uguali”, da vent’anni a questa parte la distanza tra bambini ricchi e poveri è aumentata del 35%, segnando negativamente le vite di questi ultimi, le cui condizioni di salute e le possibilità di raggiungere l’età adulta si riducono sempre di più.
Nella giornata Mondiale dell’Infanzia viene dunque naturale, alla luce delle terribili notizie che ci giungono dalle zone di guerra colpite dalla povertà, dalle calamità e dalle guerre, rivolgere più che un fugace pensiero alle piccole vittime e fare non solo un appello affinché tutto questo cambi, ma agire per garantire il primo diritto inalienabile di ciascun essere umano, il diritto alla vita.
Giulia Buffa
Fonti:
http://www.savethechildren.it/IT/Tool/Press/Single?id_press=531&year=2012
http://www.lavoro.gov.it/NR/rdonlyres/C099045A-DC1E-45BA-916A-50AEC19F6A03/0/Convenzione_ottantanove.pdf