Nonostante possa sembrare improbabile che un continente associato principalmente con conflitti e carestia sia in grado di produrre ricerche scientifiche dall’importanza globale, la combinazione di fattori quali conoscenza, ingenuità, volontà di imparare ed adattarsi, combinati con la rapida espansione della tecnologia digitale è in grado di trasformare l’Africa in un fulcro di ricerca scientifica a livello mondiale.
Dal punto di vista dell’educazione, molte organizzazioni non governative si concentrano sull’alfabetizzazione primaria trasformandola in una vera e propria industria internazionale, lasciando però da parte l’educazione universitari a causa dei pochi fondi investiti e dell’ampia scelta di borse di studio che incoraggia gli studenti a frequentare atenei europei ed americani. Ad esempio, secondo le statistiche disponibili, in tutta l’Africa sub-sahariana ci sono solo circa cinque milioni di studenti universitari, due terzi dei quali si trovano concentrati in Sudafrica soltanto.
Date queste premesse quindi la partenza è in salita, ma per quanto riguarda i campi della matematica, fisica e astronomia si stanno sviluppando ricerche scientificamente molto serie. Ad esempio, il professore J. Jonas dello Square Kilometre Array (SKA), una collaborazione internazionale che coinvolge otto nazioni sub-sahariane e altri paesi del mondo, afferma che l’Africa ha raggiunto un grado di sviluppo per il quale è diventata fonte di attrazione sia per la comunità scientifica mondiale, sia per ricercatori africani che hanno deciso di rimanere a lavorare in Africa grazie alle sue strutture all’avanguardia.
Forse però le aree di ricerca per le quali l’Africa ha dato i maggiori contributi riguardano la malaria e l’HIV. La ricerca africana infatti ha contribuito in molti paesi dove adesso ci sono meno vittime dell’AIDS ed un numero decrescente di persone infette dall’ HIV.
Come conclude il professore Calestous Juma, “L’Africa sta entrando nella comunità scientifica mondiale affrontando grandi sfide, ma al tempo stesso con molte opportunità a sua disposizione”. Potenzialmente dunque, il continente africano può creare grandi risultati tecnici e scientifici a livello mondiale, le quali si posso anche rivelare utili anche per risolvere i problemi dell’Africa stessa nel campo dell’agricoltura, delle risorse idriche, della sanità, dell’educazione e dell’ambiente.
Giulia
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