spose bambine

La questione delle spose bambine in Africa

Secondo un recente studio delle Nazioni Unite, nei prossimi dieci anni il numero delle spose bambine nel mondo crescerà di 13 milioni.  Il matrimonio in età precoce, ossia prima dei 18 anni, ha conseguenze disastrose sulla salute e sui diritti di milioni di adolescenti. L’alto tasso di maternità precoci, mortalità infantile, violenza domestica e povertà è fortemente associata a questo problema.  A livello globale, sono in misura largamente maggiore le donne vittime di matrimoni precoci, a differenza dei giovani ragazzi. Le conseguenze, inoltre, sono estremamente peggiori per le donne, non solo a livello sociale ed economico, ma anche a causa delle alte possibilità di contrarre l’HIV, perdere l’autonomia (o non riuscire a raggiungerla affatto, passando dal nucleo familiare al marito), nonchè violenze domestiche da parte del partner.  Una bambina su 5 è sposata, e circa 650 milioni di ragazze e bambine attualmente in vita sono state spose bambine. La maggior parte di questi matrimoni, circa il 90%, hanno luogo nei paesi del terzo mondo. La percentuale più alta è in Africa Sub-Sahariana, seguita dal Sud Asia.  Nel 2016, la cancellazione definitiva dei matrimoni con minorenni è rientrata tra gli obiettivi sull’uguaglianza di genere dell’ONU. Ciò nonostante, un’analisi del 2018 ha mostrato che, nonostante il trend globale sia in diminuzione, in alcune aree del mondo il fenomeno è rimasto invariato o addirittura aumentato. 

Le cause dei matrimoni precoci 

Tra le cause di un matrimonio precoce vi è un’instabilità economica da parte del nucleo familiare. Il matrimonio è dunque una sicurezza finanziaria, che non obbliga le ragazze a lavorare, mendicare, prostituirsi o morire di fame. In alcune aree dell’Africa, come tra le tribù Masai, è ancora salda la tradizione secondo cui le ragazze, non appena diventano fertili, e dunque hanno avuto il loro primo ciclo mestruale, diventino immediatamente pronte per il matrimonio.  L’interrelazione tra povertà e matrimoni precoci è forte più che mai. Inoltre, il periodo che va dall’infanzia all’adolescenza segna un importante passaggio nella vita di una giovane donna, dove laa sua transizione veerso il matrimonio e la fertilità ha impatti critici sul suo futuro.

Le alternative per le spose bambine

Molti stati e associazioni stanno lavorando per creare alternative ai matrimoni precoci, la prevenzione di questo fenomeno può essere messa in atto attraverso diversi mezzi. Esistono diverse strategie per prevenire il matrimonio infantile: per esempio, rafforzando la figura femminile e, allo stesso tempo, coinvolgendo le famiglie e la comunità per una modifica alle norme sociali. Che volevano ancora le bambine spose. Questa strategia implica una combinazione di reti sociali, spazi sicuri e informazioni per le bambine, di modo che possano essere più sicure di loro stesse e siamo dunque in grado di negoziare il matrimonio in tarda età. Una strategia attualmente vincente per evitare che le bambine diventino spose, è l’educazione. C’è una relazione inversa tra l’educazione e il diventare bambine spose: la scuola non solo forma le bambine, dando loro modo di avere un’istruzione e una cultura, ma permette loro di allontanarsi da realtà di degrado che le condurrebbe non solo a un matrimonio precoce, ma a una gravidanza in tenera età.  A scuola, queste bambine hanno la possibilità di acquisire conoscenze, abilità, amicizie, e opzioni e opportunità fuori dal mondo domestico. Inoltre, andare a scuola permette anche alle famiglie di modificare la loro visione sociale dell’ambiente circostante: c’è un’alternativa. 

Alice for Children: le spose bambine a scuola

Nell’Africa Sub-Sahariana, il 41% delle donne tra i 20 e i 24 anni si è sposata prima dei 18 anni. Inoltre, si stima che circa 16 milioni di spose bambine abbiano avuto una gravidanza tra i 15 e 19 anni. Le maternità in età precoce aumentano il rischio di salute sia nella madre che nel feto, e le complicazioni durante il parto sono una delle cause di morte per le giovani donne nei Paesi del terzo mondo.  Alice for Children opera in Kenya dal 2006: la prima scuola si stagliava nella baraccopoli di Korogocho: qui l’intento è sempre stato quello di allontanare i bambini dallo sfruttamento del lavoro minorile, un’altra enorme piaga dei paesi poveri. L’associazione si è allargata e oggi, anche grazie al progetto contro la Period Poverty, si ha l’intenzione non solo di allontanare le bambine da situazioni di forte degrado, dando loro i beni essenzialai, ma anche dare un’educazione, una cultura e una formazione. Un’alternativa al diventare spose bambine. E così le bambine, poi giovani donne, vanno a scuola, hanno la possibilità di vincere borse di studio per le scuole secondarie e di alta formazione, come l’Alice Italian Food Academy, e improvvisamente un futuro alternativo esiste. Un’indipendenza è possibile. Un mondo al di fuori delle dinamiche di potere, sfruttamento e povertà all’improvviso è parte integrante della loro vita.    

Fonti:

Sudhanshu Handa, Amber Peterman, Carolyn Huang, Carolyn Halpern, Audrey Pettifor, Harsha Thirumurthy, Impact of the Kenya Cash Transfer for Orphans and Vulnerable Children on early pregnancy and marriage of adolescent girls, Social Science & Medicine, Volume 141, 2015, Pages 36-45, ISSN 0277-9536. Anju Malhotra, Shatha Elnakib, 20 Years of the Evidence Base on What Works to Prevent Child Marriage: A Systematic Review, Journal of Adolescent Health, Volume 68, Issue 5, 2021, Pages 847-862, ISSN 1054-139X.

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